“Il Santuario di Caravaggio. La cupola e i pennacchi. L’opera di restauro delle decorazioni”

Disponibile in cancelleria il libro sui restauri della cupola

Un percorso artistico raccontato da testi e fotografie, dalla costruzione della cupola ai lavori del giorno d'oggi

Dal giorno dell’anniversario dell’apparizione di Maria a Giannetta, il 26 maggio, è disponibile presso la Cancelleria del nostro Santuario, a seguito dei restauri della cupola, il libro “Il Santuario di Caravaggio. La cupola e i pennacchi. L’opera di restauro delle decorazioni”.

Il volume, introdotto dalle parole del vescovo Antonio Napolioni e del rettore mons. Amedeo Ferrari, è composto da testi e fotografie, a cura del Santuario di Santa Maria del Fonte, che raccontano le bellezze della basilica e la storia delle sue opere d’arte. Dalla costruzione della cupola agli affreschi del del Moriggia, passando per le decorazioni di Luigi Cavenaghi, che hanno ritrovato nuova luce nei recenti restauri dei dipinti murali della cupola, dei pennacchi, dei paramenti decorativi e delle statue del tamburo. Un restauro che – come sottolinea il vescovo Napolioni nell’introduzione al volume – può essere d’ispirazione nelle vite dei fedeli, chiamati a “restaurare” la propria fede.

Il libro, che dal 26 maggio è disponibile presso la cancelleria del Santuario, è stato realizzato con la collaborazione di Nunzio Recanati, il prof. Francesco Tadini, Marco Macchi, Marco Bianchi, don Gino Assensi (rettore del Santuario dal 2007 al 2015), mons. Amedeo Ferrari (rettore dal 2018), Alberto Fontanini (restauratore), don Gianluca Gaiardi (incaricato diocesano per i Beni culturali e l’edilizia di culto) e Gianfranco Tadini. Un lavoro che integra il testo Santa Maria del Fonte in Caravaggio. L’Apparizione e il Santuario, studio e documentazione storica del compianto don Roberto Ziglioli (rettore dal 1998 al 2007) edita nel 2003, che di questa nuova pubblicazione, compone il primo capitolo, dal titolo Santa Maria del Fonte miracoloso di Caravaggio.

Un percorso artistico, dunque, dai primi lavori ai giorni odierni, ma che guarda anche al futuro, al futuro della fede, della devozione e della preghiera, in un cammino “da pellegrini” verso il sesto centenario dell’Apparizione.

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